Iniziamo

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giovedì 19 gennaio 2012

Agitazioni in Sicilia. Il movimento dei forconi e i nuovi vespri siciliani




Fin dall'inizio della settimana, in Sicilia, è in atto una rivoluzione di cui le televisioni non parlano (forse per paura che l'evento si ripeta in tutto il resto dell'Italia) e di cui i giornali cartacei invece prendono atto solo ora con degli articoli.

La protesta nasce supportata dal Movimento dei Forconi, che vede (come si legge anche sul loro profilo facebook) persone umili come pescatori, allevatori e piccoli proprietari di attività commerciali (a cui si sono uniti gli autotrasportatori Aias, IGP Pomodoro di Pachino, IGP Limoni di Avola A.P.M.P) che soffocati dalla manovra economica del nuovo governo e dal caro benzina hanno deciso di reagire fermando la Regione per 5 giorni come segno di protesta nella speranza che qualcosa possa cambiare.

A Palermo sono stati bloccati il porto e il tratto della A19 fino a Villabate oltre che la Stazione Ferroviaria.
Stessi disagi anche a Gela, Catania, Trapani, Messina, Enna e nel resto delle grandi città dell'isola dove non vi sono piu' i rifornimenti alla città e quindi restano vuoti e chiusi i distributori di benzina, mentre nei supermercati cominciano a mancare frutta, verdura e prodotti freschi.

Dell'ultima ora è anche la notizia che a Gela i manifestanti (che sostano ormai da tre giorni e due notti in strada nei pressi delle vie di accesso principali per le statali Gela-Catania e Gela-Vittoria) del movimento non hanno permesso che i dipendenti della Raffineria uscissero (dopo il turno di lavoro) fuori dallo stabilimento.

A Ragusa, invece, dove ieri si sono registrati dei momenti di tensione, il picco della manifestazione viene concentrato tra Ragusa-Modica e Scicli, bloccando il porto di Pozzallo e la statale 115 oltre che il mercato ortofrutticolo di Vittoria e il resto dei mercati.

I siciliani che aderiscono a questo sciopero ce l’hanno contro tutto il sistema politico (non solo italiano ma anche contro chi nel resto d'Europa non fa nulla di concreto affinche' le situazioni cambino e si esca dalla crisi).

I camionisti, chiedono aiuti per il gasolio.
I contadini vogliono più controlli sui prodotti stranieri e più sussidi per i propri.
I pescatori hanno occupato l’ingresso del porto per denunciare le norme europee impediscono il loro lavoro.

E ora pare che la protesta si estenda anche alla regione più vicina alla Sicilia, la Calabria, dove è stato istituito un primo blocco a Villa San Giovanni (luogo di attacco per i traghetti da e per l'isola) fino ad arrivare a Catanzaro dove i Tir hanno deciso di seguire l'esempio dei vicini e bloccheranno la Regione per chissà quanti giorni.

Questi sono i primi chiari segnali di un disagio della regione intera (che si estende a una nazione intera) che a suo modo cerca di mandare un messaggio a chi sta in alto a governare e speriamo che vengano ascoltati altrimenti chissà che la storia (da cui non si impara mai abbastanza), parlo della storia di qualche secolo fa e di cui i giornali e i blog in questa situazione ne approfittano titolando proprio con la parola "Vespri", non si ripeta veramente.

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