Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 30 gennaio 2013

Beauty in Vogue Night, la notte della bellezza il 9 Marzo a Bologna

La bellezza, come è noto, resta un tema caro e antico, alle donne come agli uomini (oggi sempre piu' numerosi quest'ultimi a frequentare i centri estetici, le palestre e tanto altro per sentirsi degli "Adoni").
Quindi mi sembrava carino riportare un post che riguarda un evento particolare che si terrà a Bologna nel mese di marzo e che prende proprio il nome di: Beauty in Vogue Night.
Dopo il successo delle edizioni di Milano, Roma e Firenze, anche Bologna (città che possiede comunque già una certa notorietà nel settore bellezza a livello mondiale, in quanto ospita ogni anno, nella zona Fiera, il Cosmoprof) porta tra le vie del proprio centro questo nuovo evento.
Dal 9 marzo dunque, signore, signori e signorine, i negozi della città (hanno aderito all'iniziativa ben 300 locali a quanto sembra) resteranno aperti fino alle ore 22.00 ed offriranno prodotti alla moda e beauty in edizione limitata a prezzi scontati proprio per tale occasione.
L'evento si presta ad essere interessante ed affollato ed inoltre partecipandovi si ha la possibilità di contribuire con i propri acquisti ad un evento benefico.
Il ricavato, infatti, della vendita di oggetti in edizione limitata andrà a favore del Comune di Crevalcore, colpito nel giugno scorso da un terribile terremoto.
Correte quindi numerosi, bolognesi e non.

domenica 27 gennaio 2013

Giornata della Memoria. Irena Sendler, per non dimenticare.

Oggi, nella Giornata della Memoria, voglio riportare la biografia di uno tra migliaia dei tanti personaggi che hanno fatto di tutto, durante la guerra, per tentare di aiutare il prossimo mettendo a rischio la propria esistenza in un tempo di indescrivibili crudeltà e torture, in un tempo che tempo non era. Parlo di: Irena Sendler.



Nata a Varsavia, nel febbraio del 1910, da famiglia di orientamento politico socialista (il padre era medico e morì quando Irena era ancora solo una bambina di 7 anni), pur essendo di credo cattolico si sentì sempre vicina al mondo ebraico.
Laureatasi all'Università di Varsavia (anche se fu inizialmente sospesa per un periodo di tre anni dagli studi per essersi opposta alla ghettizzazione degli studenti ebrei), subito dopo l'università iniziò a lavorare presso le città di Otwoch e Tarczyn.
Nel 1939, quando i nazisti iniziarono a invadere la Polonia, la Sendler entro' clandestinamente a far parte della Resistenza polacca (dove assunse il nome di battaglia di "Jolanta") ed escogitò svariati piani per salvare gli Ebrei dalle persecuzioni (riuscì persino a procurare circa 3.000 passaporti falsi per aiutare alcune famiglie).
Nel ruolo di assistente dei servizi sociali del municipio riuscì a superare sè stessa facendo se possibile ancora di piu'; entro' infatti nel Ghetto alla ricerca di persone con sintomi di tifo (i tedeschi temevano che la malattia si potesse espandere oltre) e con questa scusa portò via con le ambulanze numerosi bambini piccoli, organizzandone così la fuga e mettendoli al sicuro presso famiglie cristiane con delle false nuove identità.
Nell'Ottobre del 1943 però, la donna venne arrestata dalla Gestapo e sottoposta a pesanti torture (le vennero spezzate braccia e gambe) che la lasciarono invalida a vita.
Nonostante le torture subite, Irena, non rivelo' mai nulla ai tedeschi e mantenne i suoi segreti.
Per tale ragione i tedeschi decisero di condannarla a morte, ma miracolosamente venne salvata dai suoi compagni della Resistenza polacca che la nascosero al sicuro facendola credere giustiziata.
Nel 1965, Irena è stata riconosciuta dallo Yad Vashem (il Museo dell'Olocausto ufficiale di Israele, fondato nel 1953) come una dei Giusti tra le nazioni; mentre nell'Ottobre del 2003 ha ricevuto "l'Ordine dell'Aquila Bianca" la piu' alta decorazione civile della Polonia (concessa per merito sia ai civili che ai militari).
Nel 2007 è stato persino proposto, dall'allora presidente della Repubblica polacca, Kaczynski, di proclamare la Sendler quale Eroe Nazionale.
Nel Maggio del 2008 all'età di 98 anni, Irena Sendler è morta nella casa di riposo presso cui era ospite. L'anno seguente alla morte di Irena è stato girato un film in suo onore che la prendeva come fonte e modello di ispirazione.
Irena Sendler è stata una Donna coraggiosa che ha saputo mantenere lucida la propria mente in un'epoca in cui la ragione sembrava persa e grazie a questa sua lucidità e al suo buon cuore molte vite si sono potute cosi' salvare.
Oggi (ed oggi intendiamolo proprio piu' che mai nella sua accezione attuale), la Giornata della Memoria serve a farci ricordare come è facile per l'uomo sbagliare ma come è (grazie a persone come Irena) altrettanto facile per l'uomo (se vuole) fare la cosa giusta per vivere in Pace.


martedì 22 gennaio 2013

Alessandro Baricco e "I Barbari. Saggio sulla Mutazione".

Durante il periodo pre e post-natalizio ho avuto modo di ingannare qualche ora del mio tempo leggendo libri che ho acquistato o che mi sono stati regalati (come spesso accade in questa festività). Devo dire che quest'anno quasi tutti i testi che ho letto hanno colpito la mia attenzione, così come spero colpiscano la vostra nel caso decidiate di avventurarvi tra le loro pagine.
Tra i numerosi testi ve ne è uno in particolare che merita di essere qui riportato; parlo dello scritto di Alessandro Baricco, intitolato: I Barbari.
Come lo stesso autore riporta nella pagina di introduzione, quest'opera è stata scritta e pubblicata a puntate, tra il maggio e l'ottobre del 2006, sul quotidiano La Repubblica, presso il quale Baricco collabora.
Al titolo "I Barbari" segue un sottotitolo indicativo e chiarificatore che specifica comunque in parte la natura delle sue pagine: Saggio sulla Mutazione.
Baricco raccoglie dunque così 30 puntate dei suoi scritti (usciti e pubblicati come dicevamo sul quotidiano di Repubblica), e le trasforma alla fine in un vero e proprio testo, anzi in un vero e proprio saggio critico.
Iniziando così ad esplorare tra le pagine del libro, vengono fin da subito una o due domande spontanee, che possono essere così riassunte: Chi sono questi "barbari" ?  Cosa vogliono ?.
Lo stesso Baricco li decrive, questi barbari, in piu' parti lungo le fila del suo discorso con il lettore, ad esempio a pagina 31, dove scrive:

Arrivano da tutte le parti, i barbari. E un pò questo ci confonde, perchè non riusciamo a tenere in pugno l'unità della faccenda, una immagine coerente dell'invasione nella sua globalità.
Ci si mette a discutere delle grandi librerie, dei fast food, dei reality show, della politica in televisione, dei ragazzini che non leggono, e di un sacco di cose del genere, ma quello che non riusciamo a fare è guardare dall'alto, e scorgere la figura che gli innumerevoli villaggi saccheggiati disegnano sulla superficie del mondo.
Vediamo i saccheggi ma non riusciamo a vedere l'invasione e quindi a comprenderla.
Credetemi: è dall'alto che bisognerebbe guardare.

Ma è nella recensione di un'altra autrice, Rossella Dossena, reperibile sul  sito: http://oggilaparola.altervista.org/inquietudine/inquieti6.html  che è invece possibile chiarire di chi e di cosa stiamo parlando, chi sono in realtà questi barbari.
Scrive infatti la Dossena:

I barbari del titolo non sono tanto, come verrebbe da pensare subito, gli stranieri, le nuove popolazioni immigrate la cui presenza sul nostro territorio scatena le più impensabili reazioni.
Certo, anche questi in qualche modo rientrano nella categoria, ma i barbari di cui scrive Baricco appartengono alla società occidentale, si fanno avanti nella nostra società, in maniera subdola (ma neanche tanto) e avvertita come pericolosa o scandalosa. Il sottotitolo di questo scritto, saggio sulla mutazione, chiarisce meglio del titolo l’argomento trattato: si avverte, da parte di molti, con timore, che è in corso un cambiamento, per alcuni epocale, che riguarda nel profondo la nostra civiltà.
Valori condivisi per lo meno da due secoli, stanno scomparendo, lasciando il posto a qualcosa di nuovo che la nostra civiltà considera non-valori.

L’autore ammette di non sapere spiegare le motivazioni di questa mutazione, ma può coglierne alcuni aspetti attraverso certi comportamenti all’interno della società

Barbari dunque intesi non come stranieri che ci invadono, ma come una "mutazione" (altra parola chiave contenuta nel sottotitolo) silenziosa, radicale e profonda della società che ci circonda e di cui pare noi non ci accorgiamo.
Dopo l'introduzione di alcuni paragrafi iniziali, in cui Baricco decide di riportare delle Epigrafi di autori famosi (ad esempio il letterato tedesco Benjamin), si passa ad una comprensione chiarificatrice del concetto attraverso esempi che sembrano a prima vista banali, che rigaurdano la societa' che ci circonda e pertanto alla fine risultano poi non così tanto scontati.
Si parla così di Vino, di Calcio, di Libri, di Google,  di Educazione, di Anima, di Guerra, di Democrazia, fino ad arrivare all'Epilogo finale intitolato "La Grande Muraglia".
La Muraglia è infatti, secondo Baricco, una icona della civiltà che rappresenta l'invasione barbarica.
La Muraglia è quel luogo comune che bisogna abbattere per poter così trovare ed abbracciare nuove consapevolezze e una nuova civiltà (quella dei barbari) senza averne timore.

In conclusione:
(per lo meno è questa la conclusione personale che ho visto nel libro):

La società è in continua evoluzione (grazie anche ai maggiori progressi tecnologici e scientifici, oltre che culturali in più campi) e seppur smarriti noi comuni mortali non dobbiamo temere questa "invasione" nuova ma aprirci ad essa, cercare di comprenderla, senza però per forza tralasciare quella che è stata la nostra Storia passata alle spalle, ma anzi, dobbiamo essere in grado di combinare entrambe le cose, il nuovo e il vecchio, per migliorare le cose e per migliorare anche noi stessi.

martedì 15 gennaio 2013

Gamberi in padella con porcini e patate

Anche se fuori nevica ed il clima fa sì che ci si presti così a cucinare ai propri fornelli cibi caldi, fumanti e invitanti, stavolta voglio nuotare controcorrente e pubblicare invece, nel mese di Gennaio, una ricetta marittima che ad ogni modo, seppur non serva a combattere il gelo, può sempre comunque tornare utile se si ha gente a cena o se ci si vuole viziare di tanto in tanto.
Stavolta si tratta di una ricetta non proprio semplice come quelle che di norma trascrivo sul blog e che vede l'uso di qualche attrezzo o tegami in piu' dalla cucina, ma garantisco che dato il risultato finale ne vale la pena di sacrificarsi un poco.
La ricetta è quella dei: Gamberi in padella con porcini e patate.

INGREDIENTI (per 5 persone):

4 kg di Gamberi di grossa taglia; 2 kg di Funghi Porcini; 2 kg di Patate; 70 gr di Prezzemolo; 100 gr. di Basilico; 2 mazzetti di Maggiorana; 50 gr. di Noci sgusciate; 200 gr. di Burro; 1 spicchio di Aglio; Olio aromatizzato (peperoncino se vi piace il piccante altro tipo se preferite tutt'altro visto che va in base ai propri gusti).

PREPARAZIONE (circa 40 minuti):

Pulire e lavare le erbette inserirle nel Frullatore e mixarle con l'Olio aromatizzato e le noci aggiungendo anche mezzo bicchiere di acqua e un dito (molto piccolo, quasi invisibile o sarebbe meglio dire una breve spruzzata con spray da cucina) di vino bianco.
Inserire il composto ottenuto in un tegame.
Intanto pulite e sgusciate i gamberi  tagliandoli e fate lo stesso con i funghi porcini.

A parte Pelare e tagliare le patate a rondelle sottili, poi sbollentarle per qualche minuto, colarle e raffreddarle. Su una teglia forno cosparsa di burro e sale mettete le patate e cuocete in forno a 160° per 15 minuti circa, toglietele poi dal forno e conservatele in caldo.

In una padella antiaderente ben calda far saltare i gamberi leggermente unti con olio aromatizzato ed aglio, sale e pepe.

In un altra padella fate cuocere i funghi porcini con poco olio extravergine di oliva e poco prezzemolo.

Sistemate nei piatti i gamberi e i funghi, versate sopra il condimento alle erbe fatto in precedenza nel frullatore che era stato lasciato da parte e sovrapponete le patate croccanti.
Mescolare appena e servire.

venerdì 11 gennaio 2013

Addio a Mariangela Melato grande Diva del Teatro Italiano.

E' morta oggi, all'età di 71 anni, consumata da tempo da una lunga malattia, la signora del teatro italiano: Mariangela Melato.
Nata a Milano il 19 Settembre del 1941, la Melato, dopo aver studiato pittura presso l'Accademia di Brera, ha frequentato il mondo del teatro, prendendo lezioni da Esperia Sperani (altra talentuosa attrice teatrale milanese che ha fatto parte della compagnia di Irma Gramatica).
A 20 anni debutta nello spettacolo Binario Cieco, rappresentato presso il Teatro Stabile di Bolzano e dal 1963 al 1965 lavora al fianco di Dario Fo in Settimo: ruba un po meno.
A partire dal 1966 è impegnata con il Teatro Stabile di Trieste e con registi di grande importanza quali Visconti e Ronconi.
Il debutto al cinema arriva nel 1970 grazie a Pupi Avati che la vuole per il film Thomas e gli indemoniati.
Da lì segue una lunga carriera per la Melato che si alterna con abile maestria tra cinema e il suo primo amore, il teatro (straordinaria nella sua interpretazione di Medea sulle tavole del palcoscenico).
Vincitrice di 6 David di Donatello come miglior attrice protagonista e di 5 Nastri d'Argento, Mariangela Melato è stata una vera e propria stella del mondo dello spettacolo italiano (apprezzata anche nel resto d'Europa).
Addio quindi a questa grande Donna e Diva.

giovedì 10 gennaio 2013

Cose da non Credere e La Maledizione del Bambino che Piange

Riprendo in mano il Blog dopo una breve assenza natalizia dovuta a viaggi in giro per l'Italia di cui prossimamente mi piacerebbe scrivere.
Ricomincio quindi con questo anno nuovo a commentare qualche serie televisiva interessante e tra queste ne è presente una che viene trasmessa in onda sul canale 405 di Sky, canale Discovery Science, ogni martedì sera (se non erro intorno alle ore 22 circa) e che porta il titolo di : Cose da non Credere .
Presentata dal noto attore William Shatner (anche se anziano chi non lo ricorda in serie tv cult tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80, come il capitano Kirk di Star Trek o ancora l'integerrimo poliziotto T.J. Hooker ???), il programma porta sotto gli occhi dei telespettatori svariate indagini che riguardano strani e bizzarri fatti o fenomeni che sembrano, appunto, proprio incredibili.
L'episodio che ho personalmente visto e che vorrei riproporre alla vostra attenzione riguardava alcuni fatti accaduti in giro per il mondo che oltre a porre spunti riflessivi mettevano dei brividi lungo la schiena.
In particolare è stata la prima storia narrata durante il format ad attirare la mia attenzione e che si intitolava: La maledizione del Bambino che piange.
La storia metteva in evidenza come protagonista un oggetto, ovvero un particolare quadro raffigurante appunto proprio un bambino che piange.
E' una storia conosciuta dall'intero pianeta terra e che riguarda quella che pare sia una maledizione che giri intorno a questo oggetto.
A quanto pare al pittore italo-spagnolo Bruno Amadio (1911-1981) piaceva rappresentare nei suoi quadri dei bambini.
Un giorno mentre gira per le vie spagnole viene attratto da un bambino rimasto orfano da poco dei propri genitori e che possiede uno sguardo intenso e smarrito.
Il pittore porta nel suo studio il bambino e lo ritrae su una tela con il volto coperto da alcune lacrime.
Nel 1981 il pittore Amadio muore e questo quadro (e migliaia di copie di esso) inizia ad essere comprato e appeso in giro per il mondo e più in particolare in Inghilterra.
Nelle case inglesi in cui è appeso il quadro (o anche la copia di esso) iniziano a comparire così strani fenomeni che vedono alla fine la propria dimora andare distrutta in gravi incendi mentre il quadro a quanto pare ogni volta si salva.
Nel settembre del 1985, il magazine inglese "Sun" scrive tra le proprie pagine un articolo che addita il quadro come maledetto e propone ai propri lettori di inviare alla redazione le loro copie per farne un falò pubblico.
Centinaia di dipinti furono così arsi.
Il programma di Cose da non Credere apre così la pista a numerose domande, come per esempio: Chi era veramente il bambino raffigurato ? Un povero orfano o altro ? Morirono davvero i genitori del piccolo in un incendio ? Ciò può spiegare il perché delle case distrutte proprio dal fuoco ? Il pittore Amadio aveva davvero fatto una sorta di maleficio a quella tela ? e cosi' via discorrendo.
"Sono appunto Cose da non Credere" così termina di volta in volta il resoconto di Shatner che lascia nell'aria l'alone del mistero a queste storie vere o verosimili a cui dare o no una risposta (là dove sia possibile trovarla).
E così termino il mio resoconto di oggi sul Blog sperando che questa storia bizzarra e misteriosa sia stata di gradimento.