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cosi' per la prima volta con un Blog ....
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giovedì 26 giugno 2014

Ultimo post sulle Isole Eolie. Filicudi ed Alicudi due bellezze straordinarie.

Come promesso fin dall'inizio del percorso sulle Isole Eolie (datato 7 Aprile 2014) eccoci finalmente qui a chiudere in bellezza con le ultime due isole (per ordine di arrivo partendo dal porto di Milazzo intendo) rimaste: Filicudi ed Alicudi.
Prima di iniziare ricordo, per chi fosse interessato, che potete ritrovare i post precedenti nella sezione a fianco alla voce Etichette - Viaggi e Luoghi e che fonti ed immagini sono citati alla fine di ogni singolo post.
Queste due piccole isole, che si trovano all'estremità occidentale dell'arcipelago, offrono ai visitatori esempi di vita tipica eoliana e di incontaminati stili che non sono stati stravolti dalla modernità o dal turismo di massa.
Anche loro come le altre isole (seppure più lontane come posizione) sono raggiungibili via mare dai porti di: Milazzo, Palermo, Cefalù,  Reggio Calabria e Napoli (ritrovate sui siti internet orari e notizie più approfondite al riguardo).
Bene andiamo quindi a vedere ora, come sempre è stato fatto, più nel dettaglio la storia di Filicudi e di Alicudi.


FILICUDI ISOLA DELLE PALME:

Divisa in due grandi località abitate (Filicudi Porto e Pecorini a Mare) più piccoli rioni, le sue origini hanno radici lontane e pare che persino Aristotele la conoscesse con il nome greco di Phoinikodes che significa Palma (da una varietà di Palma nana che un tempo cresceva sull'isola).
Con la sua forma strana (che le guide turistiche classificano come Ovoidale) già da anni l'isola è stata dotata di strada asfaltata, lunga circa 7 Km, che collega fra loro i piccoli centri di abitazione (Filicudi Porto, Rocca di Cìauli, Pecorini a Mare e Valdichiesa).
Inoltre, insieme alla strada asfaltata, esistono dei percorsi alternativi che si snodano in circa 22 sentieri (tutti percorribili solo a piedi, giusto per far contenti gli amanti del trekking e delle camminate) che sono stati ripristinati grazie al lavoro svolto dagli abitanti dell'isola e ad alcuni volontari e di cui potrete ritrovare le mappe presso il Comune e negli alberghi.
Secondo molte guide turistiche consigliato è il sentiero che conduce da Valdichiesa fino allo strapiombo di Ficarisi (circa 2 ore di cammino) nella parte nord-occidentale dell'isola dove si aprirà di fronte a voi un ampio panorama marino.
Altro sito di interesse sull'isola di Filicudi è il Promontorio di Capo Graziano dove si ritrovano testimonianze di vita vissuta già dal Neolitico.

 
Presenti i resti di un antico villaggio (abitato durante l'età del Bronzo) costituito da primitive capanne poste lungo la costa meridionale di Piano del Porto.
Secondo gli storici gli abitanti di tale villaggio costiero si trasferirono sulla montagnola di Capo Graziano intorno al 1500 a.C. Ulteriori resti di suppellettili e oggetti di uso quotidiano furono poi ritrovati durante alcuni scavi archeologici di inizi Novecento.
Ora se digitate Capo Graziano su internet vi compariranno numerose notizie, in sintesi quello che mi ha colpita di più è stato il sito della Enciclopedia Treccani dove si può leggere:

Capo Graziano - Località dell' isola di Filicudi (Eolie) che da nome ad una cultura del Bronzo antico (3°millennio a.C.) diffusa nell'arcipelago eoliano ed in Sicilia. I materiali archeologici dell'insediamento ivi rinvenuti attestano il rapporto con il mondo elladico e miceneo.
I villaggi sono formati da capanne ovali circondate da un muro, le sepolture sono in anfratti naturali.
Vi si distinguono due fasi: nella più antica i vasi, spesso carenati, sono a superficie levigata, con decorazione incisa e motivi lineari; le ceramiche della seconda presentano sovente decorazioni a fasci orizzontali di linee incise ondulate a rosette e triangoli di punti impressi.

Ora, scritto ciò, so che qualcuno probabilmente si potrà anche essere annoiato ma per quanto mi riguarda trovo invece che sia davvero affascinante l'avere la possibilità ancora oggi di visitare questi siti storici e tentare di comprendere come siano vissuti in epoche diverse dalla nostra.



Dopo Capo Graziano, per chi lo desidera ovviamente, si consigliano anche dei giri in barca (al porto ritrovate compagnie che organizzano delle belle gite escursionistiche dell'isola) da dove potrete ammirare l'isola di Filicudi in tutto il suo splendore.
Partendo quindi da Filicudi Porto uno dei possibili percorsi è quello dove si costeggia prima la parte nord passando di fronte alla Spiaggia dei Brigantini e alla punta dello Zucco Grande (un tempo abitata da contadini ed oggi abbandonata).
Arrivati all'altezza di Ficarisi, si prosegue la costa fino a Scoglio Giafante (una spettacolare parete a strapiombo che precipita in mare da una altezza di quasi 3000 metri) e si oltrepassa poi Punta della Zotta fino a dirigersi a quello che è una vera e propria attrattiva turistica naturale conosciuta con il nome di Obelisco della Canna, alto 71 metri (in cima vi ha persino nidificato un falco) di antica origine vulcanica, questo obelisco sorge in mezzo al mare con tutta la sua potenza e la sua bellezza.
Quest'area marittima viene infatti presa come punto di interesse per molte escursioni subacquee.



Si torna poi vicino alla costa e si incontrano altre bellezze naturali quali: Scoglio della Fortuna; la Grotta del Bue Marino; la Sciara Grande e si ritorna infine sulla terra ferma.

Ora lascio il piacere a chi si recherà in vacanza sull'isola di scoprire altro e passo invece a descrivere dell'isola di Alicudi (dovete anche tenere a mente che se continuo a lungo il post rischia di non finire più e raccogliere due isole in un solo momento non è facile).


ALICUDI E GLI ARCUDARI:

Prima di parlarvi di Alicudi voglio avvisare che quest'isola non è adatta alle persone che rientrano in quella che viene definita come categoria del "turista classico"; quello cioè che vuole svago, divertimento, shopping centre e altro.
Ad Alicudi ci si va solo per una ragione: per stare in pace con se stessi e con il resto del mondo.
Qui il tempo si ferma e le giornate sono lunghe ed infinite. Il contatto con la natura e le lunghe passeggiate permettono di ritrovare il proprio Io interiore lontano dal mondo frenetico e caotico che siamo soliti conoscere.
Piccola (5,2 Km quadrati) e ricca di fitta vegetazione che sorge spontanea, Alicudi, nota con il nome antico di Ericussa (ricca di Erica), e dominata dal monte Filo Dell'Arpa (vulcano ormai spento).
L'isola possiede stradine sterrate e non ci sono mezzi di trasporto, gli unici disponibili sono gli Asinelli, di cui già vi avevo accennato anche per l'isola di Stromboli, che vengono noleggiati ai visitatori dagli Arcudari (nome degli abitanti di Alicudi).
Divisa in contrade (quelle di: Alicudi porto, Perciato, Contrada Tonna, San Bartolo o Montagna, contrada Pianicello, contrada Sgurbio e Bazzina) l'isola possiede lunghi sentieri composti da scalinate di pietra lavica a secco costruite anticamente con abile maestria dagli isolani.

Alicudi Porto

Se proprio volete compiere qualche escursione vi consiglio di partire dallo scalo di Palomba, ad Alicudi Porto, per risalire poi la lunga scalinata di pietra lavica che conduce fino alla Chiesa del Carmine da dove poi continuerete a salire per arrivare alla chiesa di San Bartolo (santo patrono dell'isola che viene festeggiato nella seconda metà di Agosto) di origine seicentesca ma ricostruita nel 1821. Se proseguite oltre potrete raggiungere i resti dell'insediamento urbano originario (secolo XVIII)  posto in alto per difendersi dagli attacchi saraceni.
Tagliate poi l'altopiano arrampicandovi su per Fossa della Gebbia e il Piano dell'Arpa.
Arrivati in cima potete decidere se compiere il giro della sommità del vulcano o se ridiscendere nuovamente verso San Bartolo per poi però recarvi in direzione Pianicello (antica frazione oggi prevalentemente abitata da tedeschi; sembra strano ma non lo è poi così tanto visto che sono molti gli stranieri che optano per un taglio radicale alla loro vita trasferendosi lungo le isole).
Sotto Pianicello trovate contrada Tonna (dove ci sono case in stile architettonico eoliano) e poi potete tornare attraversando i terrazzi abbandonati di Contrada Mandra.

Tipiche strade di Alicudi
 

Bene direi quindi che a questo punto concludo veramente qui, con il post di oggi ,questo lungo viaggio fatto attraverso le splendide Isole Eolie che ho iniziato dalla Bianca Lipari (il post che vi dicevo all'inizio del 7 Aprile 2014) proseguendo poi nel tempo con tutte le altre sue sorelle fino al gran finale con Alicudi e Filicudi.
Mi auguro che i vari post con le varie descrizioni vi abbiano invogliato a fare un salto almeno per una volta in questi posti magici e unici e vi saluto augurandovi un buon proseguimento di serata.



FONTI ED IMMAGINI:

Guida idea sulle Isole Eolie della De Agostini del 2001.

http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Filicudi

http://it.wikipedia.org/wiki/Alicudi

http://www.turismoeolie.com/filicudi/capo-graziano-filicudi/

http://www.treccani.it/enciclopedia/capo-graziano/

http://www.filicudi.it/fotografie.htm

https://www.facebook.com/Alicuditour/photos_stream

http://www.casagiannialicudi.it/?lang=it-IT

http://www.sicilyrentboat.com/marshrutyi/arenda-yaht-na-eoliyskih-ostrovah-ekskursii-po-eoliyskim-ostrovam-s-russkogovoryaschim-gidom.html

http://www.alicudi.me/alicudi.htm

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